(Traduzione del libro: LES DRUIDES ET LE DRUIDISME di Le Roux e C. J. Guyonvarc'h)
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6) L’altro mondo
L’Altro Mondo (síd in irlandese) è allo stesso tempo il regno degli dèi e quello dei defunti. Secondo la tradizione irlandese classica, si trova a ovest, oltre il mare, ed è accessibile solo tramite imbarcazione. Questo termine, etimologicamente legato alla “pace”, designa anche le dimore terrene degli dèi, spesso situate sotto tumuli o laghi.
- La nona onda e il limite delle acque fino a dove arriva l'incanto del druido.- fotografie di Yvon BoëlleNella concezione celtica, il síd è localizzato in un arcipelago di isole innumerevoli, situate a ovest dell’Irlanda. Queste isole ospitano un’esistenza paradisiaca, dove gli eletti vivono senza malattie, morte o imperfezioni, circondati da giovani e belle donne. Il tempo è abolito, e i banchetti sono eterni. Occasionalmente, una donna dell’Altro Mondo, una banshee, viene a cercare un mortale eccezionale, come un guerriero famoso o un principe, per offrirgli la felicità eterna.
Un aspetto affascinante del síd è l’assenza di governo: essendo un luogo perfetto, non ha bisogno né di leggi né di governanti, nemmeno di druidi.
Il ritorno impossibile dai viaggi nel síd
I rari esseri umani che hanno visitato questo Altro Mondo vi accedono per caso o su invito. Quando tornano, spinti dalla nostalgia dell’Irlanda, abbandonano l’eternità per reintegrare il tempo umano. Questo ritorno è tragico: scoprono che quello che sembrava loro essere stato qualche mese o anno si rivela essere durato secoli. Toccare nuovamente la terra li fa disintegrare o li trasforma immediatamente in vecchi che nessuno riconosce più.
La cristianizzazione del tema dell’Altro Mondo
Con l’arrivo del cristianesimo nel V secolo, il concetto di síd viene trasformato in racconti di peregrinazioni sacre (immrama), in cui monaci e santi cercano il paradiso. Questi racconti, come il celebre Viaggio di San Brandano, escludono le donne e trasformano il breve viaggio verso l’Altro Mondo in lunghe avventure disseminate di ostacoli, isole strane e incontri pericolosi. Queste peripezie, arricchite di elementi esotici, non corrispondono né al síd celtico né al paradiso cristiano tradizionale.
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Nota: La barca dei defunti
Un’eco interessante del síd si ritrova nel racconto della barca dei defunti. Sulle coste dell’oceano che circonda la Bretagna, alcuni pescatori sentono delle voci che li chiamano durante il sonno. Guidati da queste voci, salgono a bordo di imbarcazioni misteriose piene di passeggeri sconosciuti. Grazie a un timone magico, raggiungono rapidamente la loro destinazione, un’impresa impossibile con le loro barche ordinarie.
Giunti sulla riva bretone, lasciano i passeggeri senza vederli, ma sentono delle voci che li accolgono, pronunciando nomi e segni di riconoscimento. Quando la barca torna indietro, è alleggerita dal peso dei passeggeri, segnando così il loro passaggio nell’aldilà.
(Tzètzès, Commentario su Esiodo; Procopio, De Bello Gothico IV, 20)